giovedì 31 luglio 2014

Costa Rica: Quando "La Fortuna" arriva, spalancale la porta


"Quando la fortuna arriva, spalancale la porta" recita la saggezza popolare. La portiera della macchina va bene lo stesso? Si direbbe di sì, visto che stamattina l'abbiamo aperta per scendere in una specie di paradiso terrestre!






Da ieri siamo a La Fortuna, famosa località termale ai piedi del vulcano Arenal. Dopo la scorsa notte alloggiati in un modesto residence oggi ci siamo trasferiti nel lussuoso Hotel Tabacòn per godere di un pomeriggio da nababbi nelle sue terme all'aperto. 


Appena arrivati nella hall del "Tabacòn" veniamo fatti accomodare sotto un fresco tetto di paglia: la camera prenotata non è ancora pronta, dobbiamo attendere le ore 13.  
Se però volessimo fare un upgrade ad un'altra  camera (ci accorgiamo subito, di costo parecchio superiore) l'impiegato al bancone ci informa con un untuoso sorriso che   quella, guarda caso,  sarebbe già disponibile. Come tutti i luoghi dell'universo, anche il paradiso terrestre ha i suoi costi e... le sue insidie. Naturalmente preferiamo aspettare, rinfrescati da un colorato cocktail di frutta, e divertendoci a suscitare con le foto appena scattate la benevola invidia degli amici, su Facebook. 





Con puntualità svizzera (d'altra parte si dice che il Costa Rica sia la Svizzera del Centroamerica, no?) alle 13 prendiamo in consegna la camera. Molto spaziosa, si affaccia sulle mille sfumature di verde del giardino. 
Lo standard del "Tabacòn" non è abituale per noi da quando abbiamo scelto di fare viaggi molto lunghi e quindi abbiamo bisogno di abbattere i costi per far durare di più la pacchia. Di solito cerchiamo sistemazioni più modeste, basta che siano pulite e possibilmente in un quartiere sicuro e strategico rispetto ai luoghi che vogliamo visitare. Anche qui, a dirla tutta, la scelta è stata meditata e strategica. Il "Tabacòn" infatti possiede le terme più spettacolari della zona, il cui biglietto di ingresso ha un prezzo molto alto. Se però si è clienti dell'Hotel l'ingresso è libero. A conti fatti, ci conviene approfittare del lussuosa ospitalità del "Tabacòn" e passare qui il secondo giorno a La Fortuna. Che aiuta gli audaci e non è affatto cieca: cieco è chi non sa afferrarla. Abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti contenuti nei detti popolari e approfittato per bene dell'occasione di entrare nel Paradiso Terrestre, la Shangri-La, l'Eden. Come meglio vi pare. 

Basta avere il braccialetto azzurro dell'Hotel: un vero e proprio talismano che sta per aprirci le porte della felicità, fatta di vegetazione strabiliante, a incorniciare torrentelli e cascate di acqua calda dove stare in ammollo per un totale relax. 


























Un intero pomeriggio passato alle terme fa venire appetito. Per la cena però preferiamo non rimanere nel ristorante super chic del "Tabacòn". Abbiamo invece deciso di scendere in centro al paese, a circa 13 km di distanza. 


La scelta è caduta su un piccolo locale tipico ed economico, molto ben recensito.









Si chiama "Soda Viquez"("Soda" è la trattoria casalinga, qui in Costa Rica)  e nella sua genuina semplicità è proprio quello che occorre  per tornare alla realtà terrena a cui siamo abituati, dopo i lussi del "Tabacòn" e la capatina di oggi nel suo fantastico ma artificialissimo paradiso.









mercoledì 30 luglio 2014

Costa Rica: in cerca de "La Fortuna"

Da che mondo è mondo,la gente si sposta da un luogo all'altro per cercar fortuna. Anche noi, ma con una piccola differenza: siamo partiti da San Josè per cercare "LA" Fortuna. 
Dove sarà? I cartelli stradali dicono di girare a destra.
















Abbiamo optato per un itinerario che attraversa paesini, scavalca colline, passando per la cittadina di San Carlos. 









Lungo tutto il percorso,bellissimo paesaggio verde ai piedi di rilievi di origine vulcanica. Piantagioni di caffè, pascoli e boschi. Pioggia, anche torrenziale, a tratti. Incombe su tutto un velo umido, una nebbiolina che favorisce e faciita l'esplosione di una vegetazione lussureggiante e rigogliosa, di un verde che più verde non si potrebbe.
























La Fortuna si mostra a noi dopo circa tre ore di guida. E' un paesino raccolto intorno alla strada principale. Un susseguirsi di alberghetti, bar, ristoranti. E' bassa stagione e molti di loro sono chiusi o con poca clientela.





 Troviamo il residence dove faremo tappa per la notte, già scelto e prenotato online. Niente di speciale, ma pulito e con una camera abbastanza spaziosa. E' tutto ciò che serve per oggi. Il lusso può aspettare  fino a domani, quando ci sposteremo a un paio di chilometri da qui, al "Tabacon", celebre Hotel con annesso parco termale all'aperto.
La zona de "La Fortune" infatti è famosa per  le sorgenti di acqua calda originate dal Vulcano Arenal. Lui si fa vedere ogni tanto, ma per la maggior parte del tempo se ne sta dietro una spessa coltre di nubi grigie.



Posteggiata l'auto e scaricati i trolley ce ne andiamo a piedi per il paesino, fotografando qualche scorcio di vita quotidiana. Tutto pare svolgersi ed è concentrato lungo la strada principale: la scuola, la chiesa, la corriera, persino il cimitero.













La natura la fa da padrona: ovunque, farfalle, fiori, strani animaletti sulle siepi, schiere di formiche in fila lungo il marciapiede.






Ricomincia a piovere. Non resta che tornare in stanza, rilassarsi un po' e poi cenare, in uno dei pochi locali aperti in questa stagione. A proposito, la birretta più diffusa qui si chiama "Imperial".